domenica 21 settembre 2014
RADICARSI IN UN NUOVO TERRENO
Dopo quasi 8 mesi dall'ultima volta oggi mi sono ritrovata per caso a piantare un nuovo albero. Nel trapiantarlo dal vaso al terreno ho provato una gioia immensa per questa pianta fragile, che rischiava la vita, soffocata da un contenitore troppo piccolo per lei. Ho prestato attenzione a non distruggere le innumerevoli e profonde radici, che sono state ben sotterrate nel terreno. Nel farlo ho percepito la sua sofferenza e me ne sono immedesimata. Per lei sarà un trauma all'inizio doversi ri assestare nella terra, capire dove va la luce, integrarsi nel nuovo habitat. è esattamente quello che è successo a me. Sono stata trapiantata da un continente all'altro. Ed è stata dura. Durissima. Solo dopo un anno in patria posso dire oggi di stare di nuovo bene. Di aver ripreso l'uso della mia lingua, anche per la scrittura. Non sono ancora convinta al 100% di eesere felice qui. Ri adattarsi a questo terreno è difficile, pur essendo "casa". Forse anche noi esseri umani siamo come piante, che non possono essere trapiantate da un luogo all'altro senza soffrire almeno un pò. Forse anche noi abbiamo bisogno di tempo per "riverdire" un pò, per adattarci di nuovo al terreno e a tutto ciò che ci circonda....Ma piantare un nuovo albero, pur non nel mio giardino, è stato un gesto simbolico e di buon auspicio. Rappresenta la voglia di ricominciare con lo sguardo rivolto verso il futuro con la certezza che quella pianta soppravviverà. Non solo, sarà più forte e rigogliosa di prima, non appena avrà il coraggio di assaporare la libertà degli spazi e un giardino nuovo.
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