sabato 7 dicembre 2013

DIVERTIRSI A MELBOURNE

Un amico in questi giorni mi ha chiesto un consiglio su che cosa vedere e dove mangiare a Melbourne. Ho tentato di riassumere in poche righe alcuni consigli preziosi frutto di un anno di esperimenti culinari, bevute filosofiche, mostre originali e romantiche gite fuori porta.

Dove mangiare
Io personalmente adoro il sushi, è questo a mio avviso è il ristorante migliore per servizio (gentilezza dello staff, presentazione dei piatti) e freschezza del pesce: Miyako restaurant. La cucina a vista  ha una posizione centrale nella sala e se vi sedete difronte al bancone in legno scuro, avrete la possibilità di ammirare gli scrupolosi chef giapponesi esibirsi nel taglio del pesce e nella decorazione di piatti armoniosi. Il ristorante inoltre gode di un'ottima posizione, si trova infatti sotto l'Art Precint, con vista fiume Yarra. Ristorante un pò esclusivo e costoso, ma ne vale sicuramente la pena, giusto per sentire il pesce fresco sciogliersi sotto la lingua.  http://www.miyakocuisine.com.au/. Ecco un assaggio :












Se siete dei temerari del gusto e non temete di provare anche ristoranti etnici, addentratevi nella Chinatown, in Little Bourke Street. Vi sorprenderà scoprire un enorme varietà di ristoranti asiatici, dal cinese al tibetano. Ottimi i ristoranti indonesiani e malesiani. Il mio preferito è  un indonesiano a metà di Little Bourke street, ma al momento non ricordo il nome. Qui la qualità e la pulizia non sono le migliori, ma il cibo è buono e i ristoranti sono frequentatissimi dagli immigrati orientali, tanto che la prenotazione è obbligatoria.

Da visitare :
Immigration museum sulla storia dell'immigrazione e per capire le origini dell’Australia

Eureka Tower è la torre più alta di Melbourne che regala una vista mozzafiato sulla città. Da visitare in orario tramonto, munitevi di un ragazzo da sbaciucchiare romanticamente e lentamente insieme al calar del sole....

National Gallery of Victoria    è gratuita e ha tre piani di arte tradizionale e moderna da tre continenti diversi (Oceania, Oriente, Europa). Ho visto opere di una bellezza rara tra le opere tradizionali indiane, tibetane e giapponesi e opere davvero originali nella parte moderna.

Royal Exhition Gallery non è male

Da visitare anche tutti i parchi cittadini che sono splendidi. e immensi, da perdersi. Botanic Garden per primo.

Consiglio anche il city tram, gratuito è una visitata guidata in inglese di tutto il centro città. Si può salire e scendere dove vi pare.

Quartieri da non perdere :
St Kilda, per il lungo mare, caffetterie e ristoranti. Quartiere alternativo di sera, di giorno invece le sue spiaggie sono prese di mira. Da visitare la colonia di pinguini nani che si nascondono sotto gli scogli in fondo al molo. Attenzione sono una specie protetta ed escono solo di notte.

Fitzroy da visitare la sera per concerti dal vivo. Quartiere molto vivace, alternativo, dove si trovano negozi improbabili di vestiti usati anni 70'- 80'. In questo quartiere si trova la radio indipendente dove ho lavorato per un anno come broadcaster e giornalista radiofonica. Unitile dire che mi è rimasto nel cuore questo quartiere, sarà solo per i negozi di vinili....












mercato :  queen Victoria market o Prahan market. Esperienza unica per vedere frutta e verdura esotica ed assaggiare prodotti locali e vedere artigianato.

Brighton Beach, 45 minuti da Melbourne si arriva in metro è spettacolare !

Premetto che solo il vivere in Australia ti fa sentire come Alice nel paese delle meraviglie, dove riscopri colori, sapori, ed odori mai visti prima...per non parlare della varietà di animali che vi girconda facendovi sentire come indiana Jones super temerario in mezzo a koala, canguri, pappagalli bianchi, serpenti, ragni giganti, insetti improbabili, possum nel giardino di casa e wallaby che di notte rovistano nella spazzatura, pinguini nani e molto molto altro ancora….
Smettetela di leggere quindi e girate il paese con vero spirito da esploratore… Enjoy it !


mercoledì 27 novembre 2013

CULTURAL ADJUSTMENT

Capacità di adattamento. Questa è la parola chiave per la sopravvivenza della specie. Ne devi avere molta di capacità di adattamento quando vivi all'estero. Già, abituarsi alla nuova lingua, alle nuovi abitudini, ai nuovi sapori. Dicono che vivere  all'estero sia difficile. Già ma nessuno ti dice quanto sia difficile tornare in patria  dopo un anno fuori che ti ha cambiato completamente la mentalità. Solo tornare a pensare e scrivere nella mia lingua è difficile. E pensare che prima di partire ho lavorato come giornalista. Curioso. Ora dopo un anno all'’estero devo chiedere i vocaboli in Italiano ai miei amici. Pensano che li chieda per darmi un tono, ma la realtà è che è come se il cervello avesse cancellato una parte delle mie conoscenze e della mia cultura. Mi perdo nella mia città natale, dove ho vissuto per 30 anni. Non ricordo le vie. I miei ricordi e le planimetrie di diverse città si mischiano nella mia mente. Arrivo in una piazza e  subito dopo mi aspetto di vedere un monumento o un fiume, che in realtà sono in un altro continente.  Vado al supermercato e cerco un prodotto disperatamente per poi rendermi conto che esiste solo in Australia. Mi sveglio la mattina e non so dove sono. O meglio mi aspetto di vedere il mio coinquilino gay messicano e il mio gatto, per poi capire che sono solo ricordi o retaggi di una vita che non c’è più. Ora  a pochi mesi di distanza c’è n’è una nuova.

Capacità di adattamento. Ecco cosa ci vuole. Già anche per tornare in patria. Perché io non mi sento più né  italiana, né inglese.  Sono una straniera  nella mia nazione. Mi sento un’eterna immigrata. Immigrata nell'anima. Mi accorgo dopo una lezione d’inglese di aver spiegato ai miei studenti qualcosa riferendomi a “ voi italiani”. Già e io di che nazionalità sono ? Secondo il mio passaporto italiana, ma io mi sento in bilico fra due mondi. Cosa succede a chi vive all'estero a lungo ? siamo viaggiatori fra due mondi. Siamo come valigie che puoi spostare da una parte all'altra
senza alcun risentimento ? O siamo più come una pianta che deve rimettere radici nel terreno ? Nel mio terreno scorre ancora la linfa di una’altra vita in un altro continente, con un’altra energia.

martedì 2 aprile 2013

ASYLUM SEEKERS AND IMMIGRANTS


Last year about 16,770 asylum seekers arrived on Australia's shores, with Sri Lankans the biggest group, numbering about 6360.  Canberra is struggling to contain the numbers and has set up processing centres on Nauru and Papua New Guinea. This issue is really delicate and distressing. How can we judge  people who are ready to leave their own countries,  risking everything, even their own lives on a boat to find  a better future?  Politicians and commercial media debate this topic in a very superficial way, simply describing them as irregular immigrants, doing something below the law and forgetting that they are humans like us. Only with a different passport.  I think that there is a need to consider this theme under a different point of view. For example who are really asylum seekers ? Why did they escape from their nations ? How did they arrive to Australia ?  Have they experienced detention ? Which difficulties had they faced to leave and work in Australia ? It’s very important to give them a voice to analyse the subject better. The majority of people simply judge them without having any direct experience, nor real knowledge. This project regarding radio producer about asylum seekers can be a good chance to shine a light on immigration difficulties. I  have already applied for it... cross finger !




mercoledì 20 marzo 2013

 THE EXPATRIATE SYNDROME 


After 8 months of living in Australia, far away from my native country sometime I ask myself :

Who am I ? 
Well it  depends of the point of view and the country : I have an Italian passport, so I am an Italian citizen,  In Europe I am considered a citizenship with the right of living and working freely everywhere, and here in Australia, since I have only a temporary Visa, I am considered only an IMMIGRANT, one of those who is here to steal the good job to the Australians. It doesn't really matter if I am working teaching my language and broadcasting as Italian journalist...I am a B category citizen and everyone is ready to take advantage from it.


These considerations  create in me identity problems... The tipycal one that every foreigner experience after working and living abroad for long time.  After six months interviewing Italians for my radio program in 3zzz, and after studying the phenomenon of the new Italian immigration in Australia, I realised that  we all develop an expatriate syndrome.  This is the feeling of not belonging to your country anymore, but in the same time you do not feel to be a citizen in the country that host you.  We live all the time with the emotional impression of a lack of something. We experience very controversal emotions regarding our country: We are homesick,  but in the same time we are afraid of coming back to our country and face the economical crisis again,  we love our country and we hate it...

In a period in which moving to another country to find job is an urgency and new immigration waves are a new reality, I think that sociologist and polticians should really take into consideration the side effect of it.